Semi-bacter e animali
Category:in evidenzaUn percorso di ricerca particolarmente suggestivo e originale è quello che ha portato l’artista a creare i “semi-bacter” e gli “animalidi”. Dal tema cosmologico a quello ambientale.
Sempre da un imput cosmologico nasce il lavoro di Armanda Verdirame sui “semi-bacter”. In particolare dalla scoperta che, all’interno di rocce e di meteoriti esistono batteri vitali che, se messi a giusta dimora, potrebbero riprendere a vivere. Viene spontaneo parlare di una personale “panspermia” (dal greco “tutto” e “sperma, seme”). La rappresentazione di questi “semi-bacter” si colloca nella costante riflessione dell’artista sull’origine della vita e conferma, ancora una volta, la sua capacità di coniugare scienza e scultura in un arpeggio di poesia del cosmo in grado, da un lato, di offrire un argine all’ansia di un interrogativo ancora oggi irrisolto, dall’altro di condurre quel filo evanescente che collega micro e macro-cosmo.
Un altro percorso di riflessione dell’artista è rappresentato dai “mostri” o “animalidi”: creature tra il deforme e il minaccioso alle quali l’artista affida il compito di denunciare le tante aggressioni e minaccie alle quali oggi la natura è sottoposta. Mostrum, prodigio, portento, segno degli dei e volontà divina: l’etimologia della parola ci conduce a svelare il significato della tematica accolta dall’artista, qualcosa che, nello spavento che procura, lancia un messaggio forte. Qualsiasi società, in ogni spazio e tempo, ha avuto e ha i suoi “mostri” e, se una civiltà si definisce nella capacità di elaborare culturalmente i suoi mostri, l’assenza di tale percorso genera caos e violenza. La “proposta” di Armanda Verdirame va letta in questa direzione.
Succede, a volte, che fatti di attualità creino corrispondenze e sintonie con un’ispirazione artistica. Questo è accaduto ad Armanda Verdirame quando, nel 2020, riflettendo sul dramma del pandemia da Corona virus 19, ha ripensato ai suoi semi-bacter e ai suoi mostri. Come si è espressa l’artista: “Ho messo insieme opere realizzate in tempi lontani con opere più recenti e mi sono resa conto che in modo premonitivo, avevo realizzato degli animali inventati, costituiti di sola testa e lunghe zampe, oppure solo teste piene di cicatrici, ma aperte… all’interno delle quali fuoriescono inquietanti filamenti blu elettrico. Intrecciando queste formazioni inventate fin dagli anni 2000, ho sentito che i mostri di ieri, potevano rappresentare bene i mostri da virus di oggi…. evocando anche l’origine animale che si è ipotizzata. Anche in queste opere ho inserito quei semi che sempre utilizzo come motivo conduttore della mia ricerca poetica, perché ci rappresentano la vita, quella vita che tutti noi vorremmo salvaguardare. Ma in agguato però, ci sono gli strappi e le lacerazioni, così come nelle nostre realtà!”.
Sul volume curato dal Museo della Permanente, intitolato Look art vol. 3. L’arte al tempo del Covid, è stata pubblicata un’elaborazione grafica di animalidi e e semi-batter.
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