Il golfo mistico di Armanda Verdirame
Ovvero la voce del silenzio
Evelina Schatz 2001
Nella controra – quando cala il silenzio delle voci umane e gli antichi aspettavano il manifestarsi degli spiriti trapassati – l’ Ensemble di leggii di Armanda Verdirame si dispone per il concerto. E sono loro – solidi spartiti – ad ascoltare i suoni della terra, perché essa parla a loro, da lei venuti. È degli sciamani la pratica di ascoltare e leggere la natura. E dà un grande senso di benessere. “L’artista come sciamano, -scrive lo scrittore Miro Silvera in un recente saggio- avverte nei frammenti la vibrazione del tutto e chiama a raccolta le essenze misteriose e ctonie per entrare in contatto con le forze segrete della terra”. L’arte è spesso in anticipo. Non sarà che Armanda ci propone una rifl essione sul silenzio delle cose perdute riportandoci al desiderio di scrivere pagine di suoni sconosciuti? Augurandoci di andare oltre Platone, che voleva impedire e punire innovazioni troppo audaci in musica perché distruttive per la vita politica. Ma senza Sostakovic sarebbe mai cambiata l’URSS?